DOLORI/RUMORI dell’ ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE (ATM)

Condizione sempre più frequente ai giorni nostri rispetto al passato, sia nei bambini che negli adulti.

Le cause sono molteplici : fino a qualche decennio fa i bambini giocavano nei cortili, andavano in bicicletta, passavano meno ore a scuola e a studiare, al giorno d’oggi si trovano a stare molte ore seduti con la testa e il collo posizionati inclinati in avanti e spesso lateralmente, magari anche per giocare con lo smarthphone o con la Playstation. Considerando che tutto ciò avviene durante gli anni della crescita, è presto spiegato l’aumento dei casi di disturbi a livello articolare e posturale.

Per quanto riguarda gli adulti, i disordini dell’A.T.M. necessitano di valutazione per quanto riguarda le cause e il loro miglioramento o soluzione. Oltre ai sintomi derivanti da disfunzioni dell’ATM, oltre a presentarsi localizzati all’articolazione e ai muscoli del viso, possono presentarsi sintomi quali emicrania, dolori cervicali e alla colonna vertebrale, vertigini, otalgie, acufeni.

Dopo una prima visita in cui verranno raccolte le varie informazioni, si potrà ricorrere alle soluzioni terapeutiche più adatte per il caso in questione. Quando però vi fosse una sintomatologia acuta (dolore, trisma, limitazione funzionale ecc.) si ricorrerà inizialmente a rimedi farmacologici a somministrazione orale e/o a infiltrazioni in sede articolare. Naturalmente solo fino a che la fase acuta diminuirà e si potrà quindi proseguire con la terapia causale vera e propria per guarire la persona.

In ogni caso l’uso del dispositivo mio-funzionale potrà dare fin da subito sollievo alla sintomatologia dolorosa.

Articolazione temporo-mandibolare : chiusura e apertura della bocca

BRUXISMO/DIGRIGNAMENTO/SERRAMENTO

Capita spesso che il medico odontoiatra noti delle abrasioni nei denti, a volte vere e proprie perdite di sostanza che arrivano ad interessare tutto lo spessore dello smalto (in media 1-1,5 mm) e in parte della dentina. Accade anche di osservare faccette di usura che arrivano fino alla cavità pulpare cioè fino al nervo del dente, con il rischio di doverlo devitalizzare. Ovviamente, quando succede questo, si avrà una diminuzione dell’altezza totale di masticazione ( l’altezza dei denti tra superiori e inferiori è diminuita) i muscoli masticatori lavoreranno con un grado di contrazione diverso da quello originario mentre la mandibola si troverà in posizione più alta e retrusa (per poter chiudere con i denti superiori dopo le abrasioni), questo porterà ad avere il condilo mandibolare (articolazione della mandibola con la cavità presente nell’osso temporale) in posizione anch’essa più arretrata rispetto alla fisiologica centratura nella sua fossetta. Questi adattamenti che seguono il lento ma continuo abradersi delle superfici dentali portano ovviamente ad altre modificazioni della normale funzionalità attraverso il continuo riadattarsi tramite le catene muscolari e le connessioni tra le parti osse del cranio. La continua ricerca di un nuovo equilibrio da parte del corpo, grazie al S.N.C. (Sistema Nervoso Centrale) allo scopo di consentire il miglior stato di benessere nonostante le variazioni dalla condizione ideale, passerà attraverso variazioni posturali che dovranno, tra l’altro, considerare eventuali alterazioni in distretti extraorali.

Il digrignamento/serramento tenderà a peggiorare se non si cercherà di tornare ad una condizione il più possibile precedente alle modifiche avvenute nel corso del tempo.

La ricerca delle cause del bruxismo è molto importante per il fatto che solo in questo modo si potranno scegliere le terapie adatte.

Mentre fino ad una certa età (periodo della dentizione decidua o mista)) la presenza di bruxismo occasionale sembra poter essere considerata fisiologica in quanto funzionale allo sviluppo della cavità deputata ad accogliere l’articolazione temporo-mandibolare, successivamente le cause di tale parafunzione possono essere ricercate nel cavo orale (ad es. malocclusione, OSAS) oppure essere il risultato di uno squilibrio muscolare che origina in altri distretti, oppure ancora può essere determinato o aggravato da stress e ansia.

Solo con un’osservazione a 360° si avrà modo di intercettare le problematiche scatenanti le parafunzioni.

Con l’uso di dispositivi miofunzionali si potrà migliorare la malocclusione, la funzionalità dell’articolazione temporo-mandibolare, dei muscoli masticatori e cervicali dando sollievo ai denti sui quali il traumatismo diminuirà, fino al raggiungimento delle condizioni che permetteranno uno stabile ripristino delle superfici dentarie venute a mancare. Il tutto senza dimenticare il benessere posturale.