DEGLUTIZIONE, RESPIRAZIONE, PALATO STRETTO, OSAS
Intorno alla 10ma settimana di vita intrauterina compare il riflesso della suzione e alla 13ma settimana il feto inizia a deglutire. Questa funzione consente lo sviluppo renale e la formazione di palato e base cranica. In ogni emisfero cerebrale vi è un centro della deglutizione, in grado cioè di attivare il meccanismo deglutitorio. I centri sono tra loro interconnessi.
La deglutizione è un meccanismo automatico e ripetitivo, necessita perciò dell’intervento neuromuscolare per poter avvenire mentre, dal punto di vista biomeccanico, vi è l’interessamento dei muscoli che fanno chiudere le arcate dentarie e di quelli che insieme concorrono al movimento della lingua e all’atto deglutitorio.
La deglutizione rappresenta la funzione più importante della parte craniale della catena cinetica posturale.
Quando questo complesso meccanismo avviene in maniera scorretta, oltre i 2 anni di età (quando ancora il bambino succhia per alimentarsi) le catene muscolari lavoreranno in maniera diversa da quella ottimale, con ripercussioni a vari livelli come ad esempio una scarsa espansione del palato, la crescita deficitaria della mandibola, il crearsi di un morso aperto (cioè denti anteriori che presentano uno spazio tra di loro per l’interposizione della lingua che, anziché posizionarsi sul palato, spinge in avanti sui denti) fino al manifestarsi di alterazioni posturali se la deglutizione non viene corretta.
E’ una sorta di circolo vizioso da spezzare: se non viene chiuso lo spazio tra gli incisivi qualunque intervento logopedico per la rieducazione della postura linguale sarà destinato all’insuccesso perchè dove vi sono spazi aperti la lingua naturalmente si posizionerà.
Ogni atto deglutitorio esercita una pressione di circa 1800 grammi x circa 2000 volte al giorno : ciò significa una pressione/spinta giornaliera di 3.600.000 grammi nelle 24 ore. E’ facile intuire l’effetto di questa spinta fisiologica sul palato piuttosto che sui denti.
Per questo motivo la terapia con dispositivi miofunzionali, anche in fase intercettiva (bambini piccoli di 3-4 anni) è di importanza fondamentale per impostare la funzione deglutitoria correttamente e permettere alla crescita di esprimersi nel modo migliore.
Una postura scorretta della lingua e malocclusioni dentarie spesso causano anche delle alterazioni nella fonazione o dislalie. Il termine “dislalia” significa “pronunciare male” : nella maggior parte dei casi i difetti nella pronuncia di determinate lettere scaturiscono da una scorretta postura linguale ma possono anche derivare da anomalie di palato e labbra che, spesso, sono dovute ad una malocclusione.
Vi sono lettere che per essere pronunciate bene necessitano di un corretto utilizzo della lingua : se la lingua segue uno schema motorio disfunzionale alcune lettere non potranno essere pronunciate correttamente.
RESPIRAZIONE
Respiriamo circa 20.000 volte al giorno, tutta la nostra vita è accompagnata dal respiro. Oltre ad essere vitale, assieme al battito del cuore, essa influenza ed è a sua volta influenzata da molti fattori: primo fra tutti dalla qualità dell’aria che respiriamo, ossia dagli elementi che attraverso l’aria portiamo dentro di noi – quantità di ossigeno e da eventuali altri gas o sostanze inquinanti- ma anche da altri fattori come il nostro umore che può modificare (ed essere modificato) dal ritmo e dalla modalità respiratoria. Sono relazioni biunivoche, si influenzano a vicenda ma una corretta ed efficace respirazione gioverà al nostro benessere fisico e psichico.
La respirazione è automatica ma possiamo in parte controllarla con la nostra volontà : allenarsi a respirare muovendo il diaframma fino ad arrivare a sollevare la zona delle clavicole, respirare contando i tempi corretti di inspirazione ed espirazione in stato di rilassamento ecc., può favorire un buon tono dell’umore fino ad arrivare a migliorare le nostre funzioni cognitive conscie (probabilmente anche le inconsce) perché ogni funzione del nostro organismo è condizionata dalla respirazione, sia direttamente (digestione, pressione arteriosa, tono di muscoli e fasce, stanchezza, trigger point dolorosi specie a livello di collo, spalle e torace) che indirettamente agendo ad esempio su molte reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo.
Da considerare poi eventuali ostruzioni meccaniche più o meno importanti a livello delle prime vie aeree.
Quando la respirazione non è efficace o quando il suo ritmo è troppo lento o troppo veloce avremo quindi dei sintomi che a volte non vengono associati ad un problema respiratorio fino a creare, a volte, vere e proprie patologie.
L’uso del dispositivo miofunzionale migliora la respirazione perchè, una volta indossato, non permette che l’aria entri attraverso la bocca. Respirando con il naso e tenendo la mandibola in posizione più avanzata, le vie aeree aumentano la loro apertura al passaggio dell’aria.
PALATO STRETTO
Chi ha il palato stretto difficilmente ha una buona respirazione nasale perchè lo spazio disponibile per contenere l’aria inspirata sarà minore (il palato è la base del seno mascellare dove entra l’aria che respiriamo) e il palato resta stretto proprio perchè la persona respira prevalentemente con la bocca. Si innesca un circolo vizioso in cui, meno respiro con il naso e meno aria entra, meno aria entra e meno il palato con le cavità aeree soprastanti si svilupperà. Nei palati stretti se non si migliora la respirazione nasale (e di solito anche la deglutizione) la terapia ortodontica sarà possibile solo con la distrazione ortopedica della sutura palatina (ma questo poi può avere ripercussioni sulla meccanica di altre ossa craniche se la manovra non viene seguita da terapie con osteopati esperti) e spesso si potranno avere recidive. Seguendo invece una terapia miofunzionale, si migliorerà respirazione e deglutizione, mentre l’espansione del palato avverrà naturalmente perchè è la funzione che crea la struttura.
OSAS – Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno
Cosa sono le “OSAS”?
Sono momenti in cui il respiro è ostacolato.
Durante il sonno se la lingua non è nella sua posizione corretta, la mandibola potrà assumere una posizione più arretrata trascinando con sé la lingua provocando un restringimento dello spazio naso-faringeo con conseguente scarsa ossigenazione (ipossia). I sintomi conseguenti possono essere:
- russamento
- bruxismo
- ipertrofia tonsillare
- carie
- enuresi
- sonno agitato o frammentato
- rallentamento della crescita
- allergie croniche
- asma
- depressione
- cefalea
- ADD/ADHD
- problemi cardiaci
- problemi neurologici
- disregolazione immunitaria
- iperattivazione sistema nervoso simpatico
La figura mostra come agisce il dispositivo miofunzionale : mantenendo la mandibola in posizione leggermente avanzata, favorisce l’allargamento dello spazio faringeo.
Le Osas , determinando una minore capacità di ventilazione/ossigenazione cerebrale (spesso con riduzione o mancanza di fasi REM durante il sonno) possono essere la causa di difficoltàscolastiche nei bambini e ragazzi.
Vanno tenute presenti e diagnosticate. La soluzione di tale problema può essere relativamente semplice ma sarà determinante per la crescita corretta, il funzionamento ottimale del sistema nervoso centrale, di quello cardiocircolatorio e per tutte le problematiche nell’elenco sopra, senza dimenticare quanto scritto nel paragrafo “Palato stretto”: una respirazione scorretta o insufficiente non permetterà alle strutture craniche di svilupparsi in maniera ottimale.
A seconda del grado e dell’età della persona affetta da Osas, si valuterà se utile o necessaria la consulenza di altri specialisti (orl, pneumologo, cardiologo ecc.) per risolvere eventuali situazioni cliniche che possono o costituire un pericolo per la persona o semplicemente per favorire la guarigione : quasi sempre si instaurano dei “circoli viziosi” che vanno interrotti se si vuole tornare in una condizione fisiologica.